Sostenibilità nel settore manifatturiero

La survey, effettuata su un campione di aziende manifatturiere, è stata commissionata da Bosch Rexroth. I dati sono stati raccolti da Tecniche Nuove e analizzati da CSMT, grazie allo strumento "La Bussola della Sostenibilità".

DATI DEL PROGETTO


DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Negli ultimi decenni la parola sostenibilità è entrata sempre più a far parte del nostro vocabolario, diventando un concetto tanto importante quanto inflazionato. Ormai tutti concordano che la sostenibilità sia diventata indispensabile per la sopravvivenza, una condizione necessaria. Essere favorevoli alla sostenibilità non basta, è fondamentale attuarla. 

L’aspetto competitivo dell’industria italiana ha consentito al Paese di avere un ruolo chiave per lo sviluppo della manifattura europea e mondiale. Nell’immaginario dei consumatori globali, l‘Italia occupa uno spazio importante grazie alla peculiarità ed esclusività dei prodotti che offre in contrasto alla omologazione delle tendenze di consumo. Il settore manifatturiero è tra i più importanti nel panorama industriale mondiale, ma per supportare al meglio il comparto nel percorso di crescita servono politiche industriali adeguate, non solo sussidi, ma un vero e proprio bisogno di reinventarsi. È necessario un supporto per investimenti in termini di innovazione, digitalizzazione e sviluppo sostenibile. Il manifatturiero, dunque, deve tenere in considerazione un nuovo fattore strategico: la sostenibilità. Il valore dello sviluppo sostenibile è ormai universalmente riconosciuto come un pilastro essenziale del mondo che verrà.

Con questa survey “Sostenibilità nel settore manifatturiero”, commissionata da Bosch Rexroth, i cui dati utilizzati sono stati raccolti da Tecniche Nuove SpA e analizzati da CSMT Innovative Contamination Hub nel 2021, si vuole contribuire alla diffusione dell’approccio alla sostenibilità, proponendo un nuovo modello di classificazione delle politiche e degli interventi aziendali definiti sostenibili. Non solo, l’obiettivo è anche indagare il contesto italiano da questo punto di vista, analizzando le leve strategiche utilizzate dalle aziende.

Dunque, chi dichiara di essere sostenibile, ne è davvero certo?

LA SOLUZIONE

È stato definito un nuovo paradigma di inquadramento e classificazione degli interventi nella direzione della sostenibilità, conducendo l’indagine con una nuova metodologia e un nuovo strumento “La Bussola della Sostenibilità”, utile per esprimere un giudizio in modo oggettivo rispetto a obiettivi di sostenibilità aziendale secondo un approccio ingegneristico e sistemistico. Ciò per permettere di fornire in sintesi il significato di “essere sostenibili”. Grazie a questo è stata attribuita una qualifica di sostenibilità del campione, approfondendo poi la diffusione delle leve tecnologiche e gestionali per attuarla in base al grado di sfruttamento e il livello di conoscenza da parte delle aziende. 

Il manifatturiero è ancora lontano dal raggiungere obiettivi di sostenibilità? Dove si posizionano le aziende di questo settore nel ciclo di vita di un intervento di sostenibilità?


LE FASI DEL PROGETTO

1. PROGETTAZIONE DELL’INDAGINE


L’ indagine si compone di 60 domande articolate in quattro sezioni:
1. “Contesto e attività”, in cui sono richieste alcune informazioni utili ad inquadrare le attività e le dimensioni dello stabilimento, nonché il rispondente;
2. “Qualifica di sostenibilità”, in cui sono richieste alcune informazioni utili ad inquadrare la sostenibilità dell’azienda e delle sue iniziative, nonché le priorità aziendali e gli investimenti operati in materia di sostenibilità;
3. “Leve tecnologiche per la sostenibilità”, in cui è richiesto un giudizio sull’intensità di sfruttamento, sul livello di interesse e sul livello di conoscenze relativamente ad alcuni fra i più comuni interventi tecnologici di sostenibilità;
4. “Leve gestionali per la sostenibilità”, in cui, analogamente alla terza sezione, è richiesto un giudizio sull’intensità di sfruttamento, sul livello di interesse e sul livello di conoscenze relativamente ad alcuni fra i più comuni interventi gestionali di sostenibilità.

Il campione d'analisi è composto da 84 aziende appartenenti al settore manifatturiero.

2. ELABORAZIONE DEI DATI e STESURA DEL RAPPORTO FINALE


Dopo aver dato una panoramica del concetto di sostenibilità, divisa in economica, ambientale e sociale ed evidenziato come queste tre dimensioni siano interrelate tra loro, è stato definito un nuovo paradigma di inquadramento e classificazione degli interventi nella direzione della sostenibilità utilizzando la “Bussola della sostenibilità”. Si è analizzata inoltre la diffusione di sfruttamento delle leve per la sostenibilità in base al grado di sfruttamento e il livello di conoscenza da parte delle aziende. È stato definito quindi un modello di analisi di ciclo di vita di un intervento di sostenibilità, utile per posizionare un’azienda lungo il percorso verso la sostenibilità, discutendo i comportamenti delle aziende intervistate in base al modello così definito.


I BENEFICI

RISULTATI
In merito alla qualifica di sostenibilità emerge come una quota significativa del campione si ponga obiettivi di redditività nel medio periodo; inoltre la grande maggioranza non ha in target obiettivi di soddisfazione del personale. Salute e sicurezza per il personale sono invece obiettivi considerati dal campione, soprattutto in termini di riduzione dello sforzo fisico e dello stress da lavoro correlato. Anche alla qualità del prodotto viene conferita grande importanza come da anni si sa e si sente dichiarare. Complice il fatto che il campione di aziende è in larga maggioranza composto dalle piccole, c’è ancora poca sensibilità e consapevolezza al servizio al cliente, inteso sia livello di soddisfazione sia come un miglioramento del rapporto con esso (intimacy), rafforzata da una elevata quota di risposte di “non applicabile”. È evidente a detta del campione, soprattutto delle piccole imprese, come i fornitori non vengano ancora considerati in obiettivi di sostenibilità. Per quanto riguarda il territorio, il campione risulta poco sensibile agli obiettivi di sostenibilità ambientale, sia trattandosi di processo sia di prodotto e agli obiettivi di sostenibilità sociale. Coerentemente con la scarsa propensione a fissare obiettivi di sostenibilità nel breve periodo, il campione principalmente dichiara che una quota bassa (e molto spesso nulla) di fatturato è dedicata ad investimenti in iniziative di sostenibilità, ma per coloro che hanno già stanziato quote di fatturato a favore di investimenti in sostenibilità, si nota, coerentemente, che il raggiungimento degli obiettivi è principalmente di breve e medio periodo.

Analizzando la diffusione di sfruttamento delle leve per la sostenibilità in base al grado di sfruttamento e il livello di conoscenza da parte delle aziende, la maggior parte delle leve tecnologiche oggetto di indagine è giudicata dal campione inapplicabile (e.g. controllo intelligente della qualità dell’energia - norma EN 50160, apparecchiature e sistemi di monitoraggio e controllo dei consumi termici; alcune leve godono ancora di un’inadeguata conoscenza (e.g. impianti di recupero del calore). Molte delle leve gestionali oggetto di indagine sono sconosciute e applicate con poca frequenza (e.g spostamento dei picchi di produzione verso fasce orarie meno costose; creazione di una squadra di lavoro per analizzare e revisionare il processo produttivo); altre leve sono in fase di esplorazione (e.g. sostituzione dei macchinari obsoleti con macchinari ad alta efficienza energetica; riduzione del tempo di attesa del materiale fra operazioni successive). Una leva (formazione del personale alla sostenibilità) è stata giudicata inapplicabile dal campione di indagine. È dunque evidente come la poca diffusione delle leve tecnologiche e gestionali sia correlata ad una mancata consapevolezza da parte del campione dei benefici correlati a queste leve.

Analizzando i comportamenti aziendali e il ciclo di vita di un intervento di sostenibilità, per quanto riguarda le leve tecnologiche, la maggior parte delle aziende del campione è collocabile nello stadio di ritardo, ingresso e primo interesse nel percorso verso la sostenibilità, con poche aziende esordienti e nessuna allo stato dell’arte sostenibile. Per quanto riguarda il grado di sfruttamento delle leve gestionali rispetto agli obiettivi nel tempo, la maggior parte delle aziende del campione è collocabile nello stadio di ingresso, primo interesse ed esordienti nel percorso verso la sostenibilità. Solo due aziende si collocano eccezionalmente rispetto al campione nello stato dell’arte.

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REFERENTE DEL PROGETTO

Viola Nicolardi

Trasferimento Tecnologico

CSMT

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