La Bussola della Sostenibilità è uno strumento per passare ad un’applicazione della sostenibilità pratica, pragmatica e misurata, che entri a far parte della quotidianità del mondo industriale. Grazie a questo strumento è possibile
capire quanto un’azienda, un’iniziativa aziendale o un progetto di innovazione di ampio respiro sia sostenibile tramite le sue performance, in particolare grazie alla misurazione di alcuni
KPI in termini di impatti generati a seguito di un’iniziativa, un progetto o di un investimento.
La Bussola della sostenibilità, sviluppata nell’anno 2020 da CSMT e depositata quale opera inedita presso SIAE non n. 2020/01002, vuole essere uno strumento a servizio delle aziende e dei manager per avere una valutazione esaustiva e completa del loro livello di sostenibilità a livello globale o a fronte di un’iniziativa aziendale, misurando come questa abbia dei riflessi non solo sull’azienda stessa, ma anche sui suoi stakeholder, in termini di profitto, sicurezza, ambiente, territorio.
Secondo questo approccio non è importante soddisfare soltanto le esigenze degli stakeholder interni (azionisti), ma è necessario identificare tutte le parti interessate che contribuiscono al successo di un'azienda e per le quali è importante valutarne i benefici in termini di sostenibilità.
Gli stakeholder coinvolti nell'analisi sono cinque , in particolare:
Azionisti
Dipendenti
Clienti
Fornitori
Territorio.
Per ognuno di essi è associato un KPI grazie al quale valutare l’impatto in termini di sostenibilità:
Azionisti – ROI
Dipendenti - PSI (People Satisfaction index)
Dipendenti - HSI (Health and Safety index)
Clienti – CSI (Customer Service index)
Fornitori – LS (Loyal Suppliers)
Territorio – CF (Carbon Footprint)
Territorio – SII (Social and Innovation index).
Per quanto riguarda il ROI (Return On Investment), KPI riferito agli Azionisti, si tratta di un indice di bilancio che indica la redditività e l'efficienza economica della gestione caratteristica: esprime cioè la redditività del capitale investito.
Secondo indicatore è il PSI (People Satisfaction Index), riferito ai Dipendenti che valuta l’aspetto del Welfare aziendale e il benessere dei dipendenti. Aiuta quindi a prevedere l'impatto in termini di soddisfazione del personale interno per una determinata iniziativa. Offre al manager la possibilità di valutare e monitorare se, a seguito dell'iniziativa aziendale, ci sarà un incremento dei benefici per i dipendenti in termini di welfare.
Terzo indicatore HSI (Healt and Safety index), sempre riferito ai dipendenti, ma valutando l’aspetto della sicurezza. È importante per i dipendenti non solo valutare il welfare aziendale, l’organizzazione del lavoro e il benessere aziendale, ma è fondamentale che il manager consideri l'aspetto di salute e sicurezza dei lavoratori nella valutazione di una nuova iniziativa aziendale.
Indicatore che si rivolge al cliente è il CSI (Customer Service Index): è importante misurare gli effetti che un'iniziativa può avere sul cliente e conseguentemente utilizzare degli indicatori come strumento per monitorare la sua soddisfazione nel tempo. In particolare, è necessario fare una valutazione quantitativa dei benefici per il cliente a seguito di un'iniziativa aziendale, misurando:
Incremento del livello di servizio
Incremento qualità del prodotto/prestazione.
Allo stesso modo, anche per i fornitori LS (Loyal Supplyers) è necessario valutare gli impatti che l’iniziativa avrà. Dunque offre al manager la possibilità di valutare e monitorare se, a seguito dell'iniziativa aziendale, ci sarà un riscontro anche sul fatturato del fornitore e di conseguenza sul suo grado di benessere: non solo si sentirà fidelizzato, ma l'iniziativa contribuirà anche ad aumentare la sua attività economica. ,
Per quanto riguarda il territorio, in termini di ambiente è utilizzato l’indicatore CF (Carbon Footprint). Non sempre però il progetto considerato e le relative implicazioni comportano una variazione significativa in termini di impronta di CO2 eq. Per questo motivo è opportuno chiedersi:
Sono coinvolte nel sistema in ragione del progetto emissioni dirette (scope 1), ovvero provenienti dall'attività di progetto nel sistema e dalle implicazioni dei risultati (e.g. combustibili impiegati dai mezzi del sistema per la produzione di energia, emissioni dirette dei processi produttivi, emissioni fuggitive come perdite degli impianti) e se queste sono rilevanti
Sono coinvolte emissioni indirette - energetiche (scope 2), ovvero che sono conseguenza delle attività di progetto nel sistema e delle implicazioni dei risultati di questo, ma la cui fonte/sorgente è fuori dal sistema (e.g emissioni derivanti dall’utilizzo di energia elettrica o termica acquistata dalla rete) e se queste sono rilevanti
Sono coinvolte emissioni indirette - non energetiche (scope 3), riferite alla produzione di semilavorati o servizi associati al sistema (e.g. estrazione, lavorazione e trasporto materia prima, trasferimenti dipendenti, rifiuti) e se queste sono rilevanti.
È stato richiesto se a livello di iniziativa è prevista:
Riduzione emissioni dirette di processo
Riduzione emissioni indirette di processo
Riduzione emissioni nel ciclo di vita di prodotto
Istituzione di incentivi di pratiche e comportamenti green verso i dipendenti
Riduzione consumi energetici
Riduzione consumi risorse idriche
Riduzione rifiuti pericolosi
Sempre in termini di territorio, ma visto sotto il punto di vista sociale è stato definito l’indicatore SII (Social and Innovation index), chiedendosi se è prevista l’introduzione di iniziative o progetti che contribuiscano ad esempio a:
Applicazione e promozione dell’innovazione (ed. es sviluppo nuovi prodotti, nuove tecnologie, nuove metodologie)
Incremento dell'occupazione (ad es. generando nuovi posti di lavoro creati direttamente e indirettamente in azienda o nel territorio)
Incremento benefici sociali per il territorio (es. aumento del grado di istruzione, diffusione della cultura della sostenibilità, rispetta o incrementa i principi di inclusione in termini di Diversity management, rispetta o incrementa le esigenze delle persone disabili, prevede azioni per la diffusione della cultura della sostenibilità).
I singoli punteggi ottenuti da ogni KPI saranno il risultato in centesimi qualitativi di un’autovalutazione che il manager deve fare con l’ausilio di una check list e, nel caso di indicatori quantitativi come ad esempio ROI, è prevista una conversione in automatico del risultato ottenuto in un valore percentuale in centesimi.
Il risultato di ogni KPI, contribuisce a formare il Global Score, dato quindi dalla somma in centesimi di ogni KPI.
Sommare i punteggi dei diversi indicatori non è sufficiente, in quanto è fondamentale che un’iniziativa e di conseguenza un’azienda sia sostenibile in modo omogeneo: è importante valutare come i diversi KPI siano distribuiti tra loro. All’aumentare della dispersione, diminuirà la sostenibilità globale dell’iniziativa.
Per i diversi valori della dispersione viene assegnato un fattore moltiplicativo per valutare quando siano distribuiti in modo omogeneo i punteggi dei KPI, utilizzati per calcolare il Sustainability Index. Il risultato di questo indice ci fornisce un’indicazione sulla sostenibilità di un’iniziativa, valutata sotto diversi aspetti, secondo la Tabella 1 Range sostenibilità globale:
Punteggio Risultato
0-20 Sostenibilità bassa
20-40 Sostenibilità medio - bassa
40-60 Sostenibilità media
60-80 Sostenibilità medio – alta
80-100 Sostenibilità alta
E' stata sviluppata una versione semplificata della Bussola della Sostenibilità disponibile QUI