POLITICA PER LA QUALITÀ E LA PREVENZIONE DEI RISCHI

CSMT ha definito i seguenti obiettivi strategici della propria Politica per la Qualità e prevenzione dei rischi, coerenti con lo scopo sociale:

  1. Essere riconosciuto come “Ponte Tecnologico” tra la Ricerca e l’Industria fornendo alle imprese conoscenze e soluzioni innovative alle problematiche di sviluppo incontrate (knowledge & problem solving provider) e fornire proposte e strumenti d’innovazione (innovation provider), tramite lo sviluppo di competenze proprie e sinergiche al sistema;
  2. Essere riconosciuto come facilitatore di start-up, tramite: individuazione di bandi di finanziamento; selezione di partners sia pubblici che privati; svolgimento di attività di project management e di rendicontazione; promozione per la nascita di Start-up offrendo supporto nella valutazione dell’idea e nella stesura del Business Plan, nella gestione, nell’individuazione di finanziamenti, nella definizione delle location, nei canali di marketing, etc.;
  3. Garantire il pareggio di bilancio;
  4. Soddisfare i clienti e tutte le parti interessate (stakeholders: soci, management, personale, istituzioni, ecc.) nel rispetto del proprio CODICE ETICO (I-6/11) tenendo conto dei loro fabbisogni, valutando i rischi e le opportunità connesse attivando azioni concrete per il raggiungimento dell’obiettivo e nel rispetto delle leggi e disposizioni relative alla prevenzione della corruzione ed alla garanzia della trasparenza;
  5. Migliorare l’efficacia e l’efficienza di tutti i processi dell’Organizzazione, per accrescere il valore delle prestazioni offerte ai clienti;
  6. Migliorare il coinvolgimento e la motivazione del personale per il raggiungimento degli obiettivi;
  7. Migliorare la gestione della sicurezza e salute dei lavoratori con un impegno alla diminuzione degli infortuni e delle malattie professionali;
  8. Essere attenta agli standard tecnici per la corretta gestione dei processi aziendali ai fini della gestione della sicurezza e salute sul lavoro.
  9. Applicare un CODICE ETICO (I-6/11) aziendale ed un modello organizzativo integrato conformi al D.lgs 231/2001 e smi.
  10. Sorvegliare al fine di prevenire atti di corruzione ed assicurare un comportamento trasparente verso gli stakeholders;

Per raggiungere tali obiettivi il CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE (CdA) ha delegato al:

  • PRESIDENTE (PR) e amministratore delegato (AD), la responsabilità globale dell’Organizzazione e l’autorità d’attivare quanto necessario per la gestione tecnica ed amministrativa e per lo sviluppo dell’Organizzazione, rendendo disponibili le risorse umane, tecniche, materiali ed economiche necessarie. In particolare al PR è delegato l’impegno specifico a perseguire le politiche per la qualità tramite l’approvazione di tutte le modifiche al MQ.
  • DIRETTORE GENERALE (DG), munito di specifica procura notarile, la responsabilità propria del DATORE DI LAVORO (DL) per il coordinamento del sistema di prevenzione e protezione sul lavoro e l’attuazione della conformità alle disposizioni legislative in materia ambientale e di gestione dei rifiuti. La responsabilità del coordinamento e della gestione delle risorse umane, della gestione delle relazioni con l’esterno (imprese, istituzioni e altri attori in ambito europeo, nazionale, regionale e locale), la definizione delle strategie organizzative, finanziarie commerciali e logistiche e, sulla base dei risultati della rilevazione dei fabbisogni, di definire gli standard dei servizi offerti ed i rispettivi indicatori delle Sezioni Aziendali ( o Centri di Competenza), conferendogli l’autorità e risorse per attivare quanto necessario per la loro la gestione e sviluppo, in accordo con gli indirizzi definiti dal PR e dal CdA ed anche suggeriti dal COMITATO SCIENTIFICO.
  • RAPPRESENTANTE DELLA DIREZIONE PER LA QUALITÀ (RGQ) la responsabilità:
    • della gestione della Qualità in tutta l’Organizzazione;
    • della verifica che il Sistema di Gestione Integrato (SGI) sia adeguato alle necessità dell’Organizzazione, sia conforme alle norme di riferimento (UNI EN ISO 9001 e ISO 45001) e sia correttamente e sistematicamente applicato;
    • che la politica della qualità e prevenzione dei rischi dell’Organizzazione e le prescrizioni cogenti, o delle norme e linee guida di settore applicabili, siano adeguatamente diffuse a tutti i livelli aziendali e siano comprese, condivise ed applicate;
    • di riferire periodicamente alla Direzione sull’applicazione del SGI.
  • ORGANISMO DI VIGILANZA (OdV) il mandato per l’esercizio dei controlli sull’osservanza del CODICE ETICO (I-6/11) e delle ulteriori prescrizioni del modello organizzativo per quanto attiene alla rispondenza delle prescrizioni previste D.lgs 231/2001. L’OdV, nominato da Comitato Esecutivo, su mandato del Consiglio di Amministrazione, è collocato in staff in posizione apicale nell’organigramma della Società
  • COMITATO SCIENTIFICO: composto da membri esterni fra cui dovrebbero spiccare figure di rilevanza del mondo universitario, industriale e tecnico, con il compito consultivo di suggerire obiettivi e strategie di sviluppo di CSMT Gestione.

Il SGI dell’Organizzazione, conforme allo spirito e lettera delle norme e leggi di riferimento, è lo strumento necessario per garantire il raggiungimento degli obiettivi della qualità.

Esso descrive e definisce l’Organizzazione, le risorse, le responsabilità del personale a tutti i livelli e contiene i riferimenti alle procedure, istruzioni e norme applicabili.

È riesaminato periodicamente dalla Direzione per verificarne l’idoneità, l’attualità e la possibilità di miglioramento e sorvegliato dall’ORGANISMO DI VIGILANZA (OdV) per le parti di sua competenza.

Il modello organizzativo conforme al D.Lgs 231/2001, pienamente integrato nel SGI, si esplica in procedure ed istruzioni operative opportunamente finalizzate a introdurre idonei ed efficaci presidi di controllo sull’espletamento delle attività aziendali più esposte a comportamenti delittuosi da parte di amministratori, dipendenti e terzi coinvolti nella gestione.

La politica per la prevenzione dei rischi inerenti richiede l’applicazione di controlli periodici sull’espletamento delle attività sensibili individuate dalla documentazione del modello e sottoposte a meccanismi di tracciabilità dei controlli effettuati da parte di ciascun responsabile delle attività stesse. In particolare, è ritenuto obiettivo strategico il ricorso al più ampio grado possibile di standardizzazione dei processi decisionali e del principio della contrapposizione di interessi tra chi opera e chi esegue i controlli.

La Direzione favorisce l'applicazione, il miglioramento e lo sviluppo del SGI, s’adopera affinché i principi della gestione, descritti nel sistema, siano divulgati, compresi, condivisi ed attuati da tutti i dipendenti e collaboratori.