Sono state recentemente presentate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità le raccomandazioni progettuali per gli ospedali del futuro in Europa.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha recentemente presentato a Baku (Azerbaijan) il documento rivolto sia agli organi di governance delle strutture sanitare sia ai tecnici che si occupano di infrastrutture per la salute.
La pandemia da Covid-19 ha messo in luce l'importanza di essere pronti a garantire servizi sanitari continui durante situazioni di emergenza e, nel contesto post-pandemia, le linee guida assumono un ruolo di particolare rilievo. Le raccomandazioni dell’OMS affrontano le sfide future da differenti punti di analisi: un importante aspetto è la valutazione e gestione dei rischi di infezione all’interno delle strutture, e quindi il prestare attenzione al controllo e monitoraggio della qualità dell’aria durante le fasi di progettazione e costruzione, che dovranno prevedere la gestione dell’igiene. Altri punti includono l’ubicazione dell’ospedale, l’importanza delle aree verdi, l'accessibilità degli spazi, la digitalizzazione e la sostenibilità. La digitalizzazione può generare notevoli vantaggi nella gestione dei beni e dei servizi delle strutture, nonché nell'organizzazione del lavoro e dei servizi sul territorio.
L’ospedale del futuro dovrà essere sostenibile a diversi livelli (sociale, economico ed ecologico) e la sostenibilità dovrà essere parte integrante dell'intero ciclo di vita della struttura, comprendendo la gestione efficiente dell'energia e delle risorse, nonché adattamenti e ampliamenti futuri.
Per quanto riguarda il monitoraggio della presenza di virus nei contesti di maggior rischio e metodi innovativi per constatare la diffusione di patogeni aerotrasmissibili, CSMT ha messo a punto due progetti: FAST TRACK e UVC Mirror.
FAST TRACK è una metodologia riproducibile e validabile, altamente versatile, per eseguire analisi microbiologiche rapide di batteri e virus presenti in acque (potabili, superficiali, reflue, di processo, etc.) e altri liquidi, nell’aria, su superfici, negli alimenti e nelle bevande. Il metodo è stato sviluppato per rilevare i patogeni più diffusi e pericolosi, tra cui anche il COVID-19. Può essere utilizzato anche per l’analisi dell'eventuale contaminazione microbiologica nelle materie prime, prodotti in lavorazione o prodotti finiti.
UVC MIRROR, nato dalla collaborazione tra CSMT e INAF, è un innovativo sistema di sanificazione dell’aria basato sui raggi UVC, luce ultravioletta a lunghezza d’onda corta in grado di rompere i legami molecolari di DNA e RNA dei microorganismi, inattivandone la capacità riproduttiva. Dai test è stato dimostrato che, durante il normale utilizzo del sistema di ventilazione, con pochi secondi di esposizione, il sistema è efficace su alcuni virus UVC resistenti, con livelli di abbattimento oltre il 90%.