Batterie al litio esauste: da UNIBS nuove tecnologie carbotermiche per il recupero di metalli strategici

Il tema del riciclo delle batterie al litio è oggi di strettissima attualità. Sull'argomento, il team di Trasferimento Tecnologico di CSMT ha in corso progetti e collaborazioni con università, aziende e centri di ricerca. In particolare, insieme alla prof.ssa Elza Bontempi del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale UNIBS, sarà attivato un dottorato di ricerca cofinanziato sullo sviluppo di tecnologie innovative per il recupero di materiali da batterie al litio.

La ricerca universitaria, presentata anche presso lo stand di CSMT a Futura Expo e in occasione dell'evento di fine ottobre organizzato da LGCA - Lombardy Green Chemistry Cluster, ha portato allo studio di una tecnologia green e sostenibile per recuperare litio, cobalto e altri metalli preziosi contenuti nelle batterie esauste (come ad es. nichel e manganese).

Ad oggi il litio viene recuperato dai rifiuti con trattamenti idrometallurgici - basati sull’utilizzo di acidi, impattanti per l’ambiente - oppure con un trattamenti pirometallurgici, che prevedono un grande consumo di energia. Lo studio del pool della prof.ssa Bontempi prevede l'utilizzo di un forno a microonde, una tecnologia che riesce a indurre una rotazione nelle molecole polari. Gli eccellenti risultati raggiunti in laboratorio gettano le basi per una sperimentazione e uno sviluppo su larga scala di questa tecnologia.

Il progetto ha mostrato ottimi risultati anche nel recupero del fosforo da scarti di biomasse, come ceneri di fanghi e pollina.

Il brevetto dell’Università e del Consorzio Interuniversitario Nazionale di Ricerca in Scienze e Tecnologia dei Materiali (INSTM) ha anche vinto la competizione europea lanciata da EIT RawMaterials (European Institute of Innovation & Technology), consorzio europeo di eccellenze nel campo delle materie prime ed è stato selezionato come una delle tecnologie più promettenti e sostenibili in ambito di economia circolare.