Tuffo nel “vuoto”

La vacanza può essere vista come un momento in cui si crea spazio. Un concetto che coinvolge elementi come la presenza e l'assenza di qualcosa, ovvero, “pulire, vederci meglio, trovare”.

Le vacanze in quest’ottica diventano una possibile palestra per allenare la capacità di avere momenti VUOTI nella propria vita, modificando stili di vita tutt’altro che vuoti e che spesso si rivelano dannosi per noi e, data la nostra imprescindibile relazione con la Terra, anche per essa.

In vacanza si tende a concentrarsi sulle esperienze e le attività del momento, c’è spensieratezza, non siamo schiacciati dai pensieri riguardanti il futuro o dal rimuginare sul passato. È un momento di libertà, in cui siamo liberi di vivere pienamente il presente e godere delle piccole gioie della vita. Ritorno sul concetto di stile di vita e di allenamento, abitudine a vivere questi momenti più spesso e avere la determinazione per portare questo approccio nella quotidianità. Ci hanno insegnato tutt’altro almeno fino a prima della generazione Z. 

La vacanza/il vuoto aiuta la riflessione, l'introspezione e la scoperta di se stessi, delle nostre passioni, interessi e bisogni personali.

Pensate a quanto è bello prendere un foglio bianco, limpido, vuoto e libero per nuove idee, comprensioni o semplicemente per un disegno colorato.

In uno stato di vuoto consapevole siamo leggeri e godiamo di ciò che abbiamo, ne siamo grati e riusciamo a captare sensazioni e stimoli che provengono dall’esterno, dalla vita, dall’esistenza. Raggiungere questo stato favorisce la creatività, l’innovazione, l’empatia e in generale la salute, ovvero l’essere più SANI. Quel concetto di sano che si collega alla tanto amata sostenibilità, perché sappiamo bene che tutto parte dall’individuo, dall’IO al NOI, come ci insegna il nostro caro amico Alfredo, tutto inizia da come stiamo dentro che influenza come ci muoviamo nel mondo. E’ così semplice che ti viene da pensare “ma come ci siamo finiti in questa situazione”... ma questo è un altro discorso.