ESG: il futuro è nella sostenibilità

ESG: il futuro è nella sostenibilità

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13.03.2023

La direzione verso la sostenibilità rappresenta oggi un importante asset strategico per il futuro. E sempre più spesso, in materia, sentiamo parlare dei fattori ESG.

Il rapporto Brundtland del 1987, redatto dalla Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo delle Nazioni Unite, fu una delle prime riflessioni sul concetto di sostenibilità, oggi asset del mondo occidentale. Un pensiero che ormai permea il nostro modo di vedere e pensare al futuro e che si lega ai fattori ESG, una sigla che sta per Environmental, Social e Governance, e che punta a comprendere ogni aspetto della sostenibilità.

Abbiamo fatto il punto sul cambiamento culturale in atto e il lungo percorso verso la sostenibilità tra certificazioni, assessment, normative e parametri, insieme a voci autorevoli del mondo accademico, imprenditoriale e finanziario, in occasione di un recente evento organizzato in CSMT, in collaborazione con il partner IN-GENERE e il supporto di RINA.

“Serve diffondere cultura, trasferire più efficacemente il concetto di sostenibilità reale e creare le condizioni affinchè l’azienda possa crescere sotto tutti gli aspetti, nella direzione di un’innovazione sostenibile”. Viola Nicolardi, Technology Transfer Engineer di CSMT, ha rotto il giacchio della tavola rotonda, moderata dal giornalista del Corriere della Sera, Massimo Tedeschi, sottolineando l’importanza di portare in azienda un vero e proprio cambiamento culturale, base di partenza per un percorso di crescita e miglioramento verso una sostenibilità in grado di generare ricchezza sotto tutti i punti di vista.

Gli ESG (ambiente, sociale e governance) sono le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, “aspetti inscindibili”, come li ha definiti Carmine Trecroci, Professore ordinario del Dipartimento di Economia e Management dell’Università degli Studi di Brescia e Coordinatore del programma UniBS Sostenibile, sottolineando la necessità del territorio di accelerare nel percorso verso la sostenibilità: “Stiamo facendo piccoli passi, ma dobbiamo andare a una velocità molto maggiore di quella che stiamo attuando oggi […]. Dobbiamo identificare delle metriche corrette per misurare se le aziende conducono attività sostenibili in tutti gli aspetti ESG […], andare a studiare le migliori pratiche in Europa per individuare una strategia di avvicinamento all'obiettivo, in maniera più rigorosa, trasparente e sincera”.

Elena Tamburini, CFO di Tamburini Group e membro de Le Imprenditrici di Confindustria Brescia, ha esplorato il tema della parità di genere, presentando il quadro normativo dal 2006 ad oggi tra decreti, leggi e PNRR, in un crescendo di agevolazioni, miglioramenti e ambiziosi obiettivi da raggiungere. "La certificazione – ha sottolineato – non è fine a sé stessa, ma rappresenta uno strumento e un’opportunità di analisi della propria organizzazione per valutare un percorso di crescita […]. Prendere coscienza è sicuramente la cosa fondamentale per poi andare ad individuare azioni specifiche per il miglioramento”.

Ag oggi, in ambito ESG, non esiste un unico modello di valutazione. E sulle metriche da utilizzare per andare a misurare la sostenibilità è intervenuto Luigi Bottos, Head of ESG Certification Strategic Centre presso RINA, che ha condiviso il modello di misurazione del rating ESG della società, con riferimento agli standard internazionali. “Attualmente i modelli di valutazione si strutturano in due tipologie: una basata sull'analisi di carattere economico finanziario e un'altra sull'analisi dei processi […]. È sempre importante misurare attraverso degli indicatori. E più questi sono quantitativi e più danno una misurazione oggettiva”. In questo modo è possibile avere una maggiore e più profonda comprensione della sostenibilità di un'impresa per tutti gli stakeholder.

"Il tema della sostenibilità è destinato ad essere incorporato in termini abituali nella modalità di relazione tra banca e impresa". Lo ha spiegato Raffaele Arici, Direttore Generale della Federazione Lombarda delle BCC, parlando del rapporto tra il mondo bancario e quello degli ESG. Da qualche anno le banche sono obbligate ad aggiungere alla rendicontazione annuale dei conti una rendicontazione di carattere non finanziario, con il perseguimento di obiettivi di sostenibilità. “La finalità specifica di una Banca di Credito Cooperativo - diversa da quella di altre banche - è nel suo stesso Statuto: tra gli obiettivi c'è la crescita del territorio e della comunità, attraverso uno sviluppo responsabile e sostenibile”. E dal 2021 anche la concessione del credito deve sottostare alla valutazione dei criteri di sostenibilità. Su questo tema le aziende devono migliorare la loro “capacità di rendicontare e comunicare in maniera adeguata quanto stanno facendo in termini di sostenibilità, in modo tale da facilitare le banche nella formazione di un'opinione positiva".

A chiudere l'evento, Alice Palumbo, CEO di IN-GENERE, che ha dato al termine ESG un significato di rispetto. “Rispetto attraverso l’impegno all’attenzione ambientale, rispetto dei valori agiti nella società, rispetto nell’uso di accuratezza e trasparenza nella gestione delle organizzazioni. Praticamente rispetto dell’esistenza. Il dono dei doni!”.

Il rispetto è il cuore di tutto. Apparteniamo tutti ad un unico pianeta, che dobbiamo impegnarci a salvaguardare ragionando in una prospettiva di lungo periodo, per costruire insieme un futuro migliore!

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